Castiglione: era senza autorizzazione – Prelevata la scimmia che aveva in casa
la Gazzetta di Mantova – 20 agosto 2008 pagina 15
CASTIGLIONE. Ha tenuto per una quindicina d’anni, nella sua casa di Castiglione delle Stiviere una scimmia definita Gibbone dalle mani bianche, custodita in una apposita gabbia, ma non poteva. La donna era sprovvista dell’apposita autorizzazione prefettizia. Ieri ha quindi dovuto separarsi dall’animale, col quale nel tempo l’aveva curato e cresciuto instaurando un rapporto di amicizia. A prelevarlo sono stati gli uomini di un’apposita sezione del Corpo Forestale di Roma, probabilmente a seguito di una soffiata, proprio perché la proprietaria era sprovvista di quell’autorizzazione che rappresentava l’elemento essenziale per poter proseguire il rapporto con quell’animale che – secondo il suo racconto – aveva trovato quand’era ancora cucciolo, abbandonato sulla strada a Desenzano del Garda e che con pazienza e cura – come detto – aveva allevato fino a farlo diventare adulto. Lo stop, insomma, glielo ha imposto la burocrazia. Ieri – come sottolineato – ha dovuto forzatamente separarsi da lui per l’intervento del Corpo forestale. Anche perché si tratta di una specie protetta. Gli uomini della Forestale capitolina trasferiranno il Gibbone in una apposita struttura protetta in Piemonte, probabilmente a Novara.
È un articolo meraviglioso. Mi ha fatto ridere fino alle lacrime. Intanto è scritto in una lingua assolutamente incongrua, che non riesce a scegliere un suo registro. Dovrebbero usarlo nei corsi di scrittura come esempio negativo. Parte con un tono oggettivo, in cui si mescolano scientifico (“una scimmia definita Gibbone dalle mani bianche”) e burocratico (“apposita gabbia”), e poi piomba nello stesso periodo nel colloquiale (“ma non poteva”). Ritorno al burocratico (“apposita autorizzazione prefettizia”: che aggettivo magico “apposito”, quanti buchi sa tappare – ma che cosa vuol dire poi?): ma intanto apprendiamo, tutti noi che vorremmo tenere un gibbone in casa, che serve un’autorizzazione prefettizia (ignorantia legis non excusat).
Poi una frase che ho dovuto rileggere 3 volte, perché non potevo credere che il quotidiano più antico d’Italia (quotidiano d’informazione fondato nel 1664, dichiara orgogliosa la testata) potesse pubblicare una frase come questa: “Ieri ha quindi dovuto separarsi dall’animale, col quale nel tempo l’aveva curato e cresciuto instaurando un rapporto di amicizia.” Col quale nel tempo l’aveva curato!
E così via, senza ordine, senza logica (“l’autorizzazione […] rappresentava l’elemento essenziale per poter proseguire il rapporto con quell’animale”: me se l’aveva e lo curava da 15 anni, forse l’autorizzazione era richiesta dalle norme ma certo non essenziale!), con qualche altro “apposito”. E per completare il tutto, un’inesattezza, perché il gibbone dalle mani bianche è tutt’altro che protetto, essendo considerato a basso rischio d’estinzione.
Bella bestiola, comunque. Il gibbone dalle mani bianche (Hylonates lar) è alto 70-80 cm e pesa 6-8 kg. Il pelo è grigio nero, ma in certe regioni anche totalmente chiaro; ha una barba bianca a collare, che gl’incornicia tutta la faccia e la fronte. Le mani e i piedi sono grigio bianchi di sopra e neri di sotto. Le natiche rosso-fiamma sono circondate da peli bianchi.è diurno e arboreo. Particolarmente agile e grazioso, è capace di superare d’un balzo 14 metri, da un albero all’altro. Ma tanto la signora lo teneva in gabbia, poveretto!
Il dibattito sulla sorte del gibbone è durato soltanto un altro giorno, poi non se ne è saputo più nulla.
Scimmia in casa – A chi rivolgersi?
In merito al Gibbone sequestrato alla signora di Castiglione, togliere dopo 15 anni di convivenza pacifica una bestiola a chi l’ha trattata con amore e correttezza, è una vera e propria cattiveria. Come si troverà ora la scimmietta in uno zoo, visto che ha vissuto solo con esseri umani? E come starà la signora alla quale hanno tolto un affetto? Chi ha denunciato la signora non si è reso conto del male che ha fatto a due essere viventi? Dicono che il gibbone dalle mani bianche sia potenzialmente pericoloso: «potenzialmente» non vuol dire che lo sia. Tutti gli animali sono potenzialmente pericolosi se li si disturba, se li trattiamo male, ma tutti sono potenzialmente docili se li trattiamo con amore e affetto e non facciamo nulla che li possa irritare. D’accordo sul fatto che ogni animale e/o essere vivente debba restare nel suo habitat, e chi ha sottratto la bestiola alla signora dovrà rendersi conto che l’unico sbaglio che 15 anni fa la signora ha fatto, è stato di non avvisare chi di dovere affinché l’animale venisse messo subito in uno zoo (nessuno mai si prenderebbe l’onere di rimandarla nella sua terra d’origine). Rilevo che non è facile segnalare ad enti o associazioni che si è trovato un animale e se si chiede al Comune di Mantova o ai vigili a chi potersi rivolgere questi non sanno che cosa dirti. Le uniche strutture che mi hanno risposto e indicato a chi rivolgermi sono i vigili del fuoco e i carabinieri, grazie a loro ho memorizzato i numeri delle associazioni a cui fare riferimento in caso di necessità. Giordana Prati