Segni dei tempi: Fly & Pray

Come farne senza? Quest’anno si ripete, il 1° ottobre.

A Lourdes in giornata. E Caporello ringrazia la sua grande parrocchia

Fly & Pray. Cioè volare e pregare. È la nuova forma di pellegrinaggio che l’altro giorno quattrocento pellegrini hanno sperimentato per la prima volta. Meta: il santuario mariano di Lourdes, tradizionalmente raggiunto in treno (con i malati) e in pullman con percorsi lunghi e periodi altrettanto estesi. L’Ufficio Pellegrinaggi della diocesi ha provato l’andata e il ritorno in aereo e in giornata, dagli aeroporti di Villafranca e di Bergamo.  L’impresa è riuscita da un punto di vista organizzativo e logistico (artefici il direttore amministrativo Francesco Portioli con Gianfranco Rizzato e Nicola Comparini), per la vasta adesione, ma anche perché è stata un’occasione coincidente per festeggiare Egidio Caporello. L’amministratore apostolico della diocesi di Mantova, infatti, mercoledì scorso ha compiuto i venticinque anni di episcopato e poco prima (il 7 settembre) i ventuno di ministero nella nostra città. Anche le autorità religiose di Lourdes gli hanno riconosciuto stima ed affetto, tanto da avergli proposto di presiedere celebrazioni eucaristiche alla Grotta delle apparizioni (delle quali, nel 2008, il 150º anniversario) e di guidare una straordinaria processione con il sacramento, che si è conclusa nell’immensa chiesa sotterranea, seguita da migliaia di fedeli di tutto il mondo.  Ad accompagnere i gruppi mantovani c’erano i monsignori Sergio Denti e Gian Giacomo Sarzi Sartori (vicario generale), il segretario e cerimoniere vescovile Maurizio Luzzara, i parroci Dino Mezzani di Cavriana, Ceo Dal Borgo di Castelbelforte, Marco Bighi di Quingentole, Enrico Castiglioni di Campitello, Alfredo Bruneri di Pieve di Coriano, Marco Cerutti di Pegognaga.  I quasi 400 pellegrini mantovani hanno percorso la Via Crucis e assistito alla messa solenne nella basilica superiore, visitato i luoghi di Bernardetta Soubirous, preso parte alla processione eucaristica e pregato davanti alla Grotta. Caporello ha voluto salutare e ringraziare tutti, ricordando il suo successore Roberto Busti, e chiedendo al gruppo di intonare il canto “Dio ti salvi o Maria”, che è di antica origine mantovana.

Disfemismo

Come non averci pensato prima. Se c’è l’eufemismo (la figura retorica che consiste nel sostituire un’espressione volgare o troppo cruda con un’altra meno esplicita) ci si può aspettare che esista anche il suo opposto, il disfemismo che (sempre secondo il De Mauro online) è la “figura retorica che consiste nel sostituire
un’espressione con un’altra di per sé spregiativa, ma in tono
affettuoso o scherzoso (ad esempio il mio vecchio per mio padre)
.

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