Delizia

Secondo il Vocabolario Treccani:

Intenso piacere, squisito godimento dei sensi o dello spirito: provare una grande delizia. Più spesso riferito a ciò che è causa di diletto, di piacere: le ineffabili delizie della musica; le delizie dell’amore, dell’amicizia; suona così bene che è una delizia ascoltarlo; spirava un’arietta leggera e profumata che era una delizia; anche di persona: quel bambino è la delizia dei suoi genitori; e come vocativo affettuoso: delizia dell’anima mia. Spesso ironico: strillava che era una delizia; piove che è una delizia; che delizia sentire le sue prediche! Con senso più concreto, di solito al plurale: le delizie della mensa; vivere tra le delizie ; luogo, paradiso di delizie; con valore più preciso, si usava nel passato, e ancora oggi a volte con riferimento ai secoli scorsi, l’espressione luogo di delizie per indicare ville di lusso con bei giardini tenute da nobili famiglie come luogo di villeggiatura.

Da delizia deriva anche delicato e, tramite il tedesco delicatessen, il deli dove compriamo le delizie a New York. L’etimologia, abbastanza prevedibile (dal latino deliciæ che tutti ricordiamo maliziosamente per l’uccellino che deliziava l’amante Clodia di Catullo) ha una curiosa torsione semantica quando scopriamo che al prefisso pleonastico de- è aggiunta la radice del raro verbo lacio (qui corrotto in licio) che significa appunto “prendo al laccio.” Ed ecco che dalla comune radice indoeuropea (lak) abbiamo una famiglia di parole che va da laccio, a lenza, ad allettare (in latino sia allicere sia illicere , da cui illex “uccello da richiamo”, sia pellicere, da cui pellex “meretrice”).

Clodia

Wikipedia.org

Ecco Clodia immaginata da John Reinhard Weguelin. Che delizia!

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