E così l’abbiamo fatto. Roma, per la prima volta nel dopoguerra, consegnata a un picchiatore fascista neppure tanto pentito. I suoi camerati, in questo momento, schiamazzano per vie della città, tra sventolii di bandiere tricolori e alalà, nemmeno avessero vinto una partita di pallone. Chissà se stasera per festeggiare metteranno a fuoco un campo nomadi o picchieranno qualche studente all’uscita di un centro sociale, come peraltro hanno fatto ripetutamente in questi anni. Ma si sa, la sicurezza non è uguale per tutti. C’è chi i guai se li va a cercare, come le ragazze del Circeo.
A voi che li avete votati, gente di poca memoria e poco cervello, ricordo: sono sempre gli stessi.
lunedì, 28 aprile 2008 alle 21:20
ma se 783.225 romani non hanno avuto paura a votarlo forse dovremmo cercare più in profondità e non accontentarci di pensare che 783.225 sono “gente di poca memoria e poco cervello”
lunedì, 28 aprile 2008 alle 21:52
e se 54.691romani hanno avuto l’idea di votare Zingaretti alla provincia e Alemanno al comune (con loro avremmo vinto, sia pure di poco), forse ci dobbiamo chiedere come è stato deciso il candidato Rutelli, evidentemente punito dagli elettori al di là del risultato del suo schieramento …
confesso poi che la cosa che mi da + fastidio … sono i tassinari che festeggiano! gli avessimo mandato la Celere quando hanno “occupato” piazza Venezia …
martedì, 29 aprile 2008 alle 10:04
Secondo me i romani la memoria ce l’hanno eccome. E infatti preferiscono un fascista che possa ridargli i fasti del ventennio a un uomo di centro e di chiesa, ex ateo e radicale, un vero “born again christian”.
Vi sieti mai chiesti perché il fascismo in Italia è durato tanto? Quelli che una volta si chiamavano piccolo borghesi apprezzano le doti del fascismo: ordine, pulizia (anche etnica), treni in orario, privilegi per gli amici. Le prove generali di una democrazia con stato di polizia le hanno già fatte a Genova con Fini in regia, ora possono dispiegarsi alla grande con il consenso generale della popolazione che cerca solo una vita tranquilla e che non considera un problema di democrazia né il conflitto di interessi, né la polizia che picchia i manifestanti (che anzi se la cercano), né i muri di separazione. Ricordate come sono state accettate con calma le leggi razziali nel 1938-39 e vedrete che i nuovi ebrei sono i rumeni e gli zingari e gli immigrati in generale, salvo che poi, in privato, molti ne hanno bisogno e quindi li nascondono (come per altro hanno fatto con gli ebrei, entro certi limiti).