Lo leggo su un lancio dell’Ansa, e non mi stupisco.
Non mi stupisco della scelta della dieta vegetariana, se è vero che i suoi guai giudiziari sono legati a decisioni “tangentizie” assunte durante un’abbuffata di capretto.
Non mi stupisco nemmeno che abbia fatto in modo che alla stampa “filtrasse” la notizia delle sue colte ed edificanti letture: Silone, L’avventura di un povero cristiano. Silone: abruzzese, ex-comunista, ex-cattolico, socialista pulito e al di sopra di ogni sospetto, scomodissimo, che si auto-definisce (proprio in questo libro) “cristiano post-risorgimentale e post-marxista”. Penso male a sospettare che Del Turco intenda crearsi, a futura memoria, l’immagine del perseguitato politico?
Naturalmente tutto questo accade nel mese di luglio, di cui fu cantore Riccardo Del Turco (non, non è suo parente).
giovedì, 17 luglio 2008 alle 13:46
Una delle prime notizie è stata che gli avevano impedito di tenersi i tre libri (non dicevano quali) che si era portato. Se stanno lavorando alla costruzione di questa immagine da vittima perseguitata hanno iniziato subito. Parafrasando un film del 1984 di pedro almodovar,”Ma che abbiamo fatto noi per meritare tutto questo?”