Morto a Lipsia il 28 luglio 1750, per i postumi di un’operazione agli occhi.
Ma per me, e per molti altri, la sua musica non è morta ed è fonte di continua gioia.
Lo ricordiamo con le Variazioni Goldberg interpretate da Glenn Gould (versione registrata nell’aprile-maggio 1981 negli studi CBS a New York):
Aria
Variazioni 1-10
Variazioni 11-14
Variazioni 15-20
Variazioni 21-24
Variazioni 25-28
Variazioni 29-30 e Aria da capo
giovedì, 21 agosto 2008 alle 9:36
Scrive (a ragione) Buscaroli: Le Variazioni Goldberg offrono il migliore esempio di una musica concepita per la ricreazione di uno spirito competente ed esigente.
Ma il Bach di Gould è davvero “solo” un’interpretazione di talento? A mio avviso è molto di più.
Quando le suonò per la prima volta nel 1955 lasciò senza fiato pubblico e critica per il rigore, la velocità e i tempi frenetici dell’esecuzione (e dire che le variazioni erano nate per curare l’insonnia di un conte). Decisamente molto più lunga e riflessiva (erano gli anni delle sue meditazioni sull’idea del nord) l’interpretazione qui proposta; una versione appunto nord-canadese, autunnale, una sorta di requiem un anno prima della sua morte.
Entrambe le versioni offrono una sguardo profondamente nuovo e innovativo alla musica di Bach.
Sull’argomento ho trovato decisamente ben fatto il film di Girard “32 piccoli film su Glenn Gould”.
giovedì, 21 agosto 2008 alle 9:40
ps le url dei video non sono piu’ attive. conviene inserire le parole “glenn gould goldberg variations” direttamente su youtube