“Che esprime derisione e ironia: sguardo, tono sardonico, voce sardonica; maligno, beffardo: testo, discorso sardonico, espressione sardonica” (De Mauro online).
A differenza di ironico (che implica uno scarto, divertente o provocatorio ma comunque benigno, tra ciò che si intende o fa e ciò che si dice), sardonico implica sempre una certa malignità, un intento derisorio.
Che l’aggettivo abbia qualcosa a che fare con la Sardegna è ipotesi che – fino a poco fa – mi avrebbe spinto appunto a un sorrisetto sardonico. Scopro invece che il termine è attestato in greco: σαρδάνη (sardanē) or σαρδόνιον (sardonion) è un’erba originaria della Sardegna.
Un’etimologia alternativa è legata a σαίρω (sairō) “faccio una smorfia”.
Gli antichi (il riso sardonico è citato da Omero nel libro XX dell’Odissea) collegano dunque il riso sardonico al cibarsi di una pianta “simile al sedano”: ne parla Virgilio nelle Bucoliche (Ecloga VII) e Solinus nei suoi Collectanea (IV). Chi l’assaggia viene colto da uno spasmo simile al riso, e muore così (“e aveva un solco lungo il viso, come una specie di sorriso”, canta il poeta).
Huic incommodo accedit et herba Sardonia, quæ in defluviis fontaneis provenit justo largius. Ea si edulio fuerit nescientibus, nervos contrahit, rictu diducit ora, ut, qui mortem oppetunt, facie ridentium intereant.
Secondo alcuni, l’herba Sardonia sarebbe l’Oenanthe crocata (o prezzemolo del diavolo), un’ombrellifera parente stretta della cicuta.
Secondo altri il Ranunculus sardus, velenoso (ma un po’ meno tossico) come tutti i ranuncoli.

Wikipedia
mercoledì, 20 gennaio 2010 alle 23:18
una domanda: quale criterio utilizzate per pubblicare le foto in questo sito?…chiedo ciò poiché la foto della Oenanthe crocata è mia ed è coperta da copyright anche se pubblicata sul forum Amint – Funghiitaliani (dove sono stato bannato!) ed anche sul forum Acta Plantarum…aspetto risposta.
venerdì, 22 gennaio 2010 alle 8:33
Un blog non è una “pubblicazione” e – come si evince dal contesto – l’immagine, reperita sul web dove lei l’ha “postata” perché fosse vista da milioni di persone, serve soltanto a far vedere le piante citate.
Non ho difficoltà a mettere l’indicazione del copyright, se ci tiene. Se vuole (ma mi spiacerebbe, non per me ma per i quasi 200.000 visitatori del sito) la posso anche togliere, anche se non vedo che vantaggio ne trarrebbe l’autore, cui non ho tolto nulla… ma questo è un dibattito che perdura dai tempi di Thomas Jefferson.
venerdì, 22 gennaio 2010 alle 19:57
Peraltro:
1. Il sito Amint-Funghi italiani dice che tutte le immagini sono copyright di qualcun altro (l’amministratore/moderatore del forum, suppongo).
2. Se uno googla Oenanthe crocata e seleziona immagini, trova una caterva di foto, tutte più o meno simili a questa: forse sono io che non apprezzo, ma mi sembra di poterne dedurre che è una pianta piuttosto comune, che non fugge o si ritrae davanti all’obiettivo del fotografo …
Ma che è tutta sta frenesia del copyright?
venerdì, 22 gennaio 2010 alle 23:13
intanto secondo me il termine “pubblicare” và esteso a tutto ciò che si rende pubblico (Blog compreso), poi, guardi, è solo una questione di correttezza!
Non solo perché nel sito Amint-Funghi italiani vi è scritto (Tutto il materiale del sito © 2000 2009 Pietro Curti, AMINT e rispettivi Autori) i cui rispettivi autori sono ovviamente coloro che hanno postato le foto, ma perché sarebbe buona consuetudine quantomeno citare l’autore della/e foto, tutto qua. Personalmente non ho nulla in contrario che lei lasci pubblica la mia foto, se poi volesse aggiungerci il nome mi farebbe cosa grata.
domenica, 24 gennaio 2010 alle 12:10
A chiusura di questa sterile polemica ho tolto la pur pregevole foto di Giuliano Campus (anche perché non l’ho più trovata sul sito) e ne ho messo un’altra, con il riferimento al sito dove l’ho trovata, in modo che il lettore curioso non debba fare neppure la fatica di googlare.
Ma non resisto alle tentazione di osservare – non per l’autore ma per chi fosse interessato a capire che cosa è il Web e come cambia molte cose – che quando uno mette sul Web un oggetto (foto testo filmato, qualunque cosa) lo sta pubblicando lui, una volta per tutte, e che è lui il primo ad aver deciso di metterlo in un “luogo” virtuale aperto a tutti. Chi la riprende non la “pubblica” più, ma ne aumenta la visibilità.
Da adesso in avanti la foto di Giuliano Campus sarà un po’ meno visibile, forse in misura infinitesima, e io almeno non riesco a capire che cosa ci abbia guadagnato l’autore. Certamente i curiosi hanno perso un po’ d’informazione. Il bilancio complessivo è negativo. Per questo mi sono scaldato tanto.
lunedì, 25 gennaio 2010 alle 0:12
Borislimpopo hai uno strano concetto del diritto d’autore che è regolato da leggi ben precise, non solo in Italia ma in tutto il mondo e questo forse ti stupirà ma vale anche anche nel web. Se pubblichi immagini o testi non tuoi dovresti quantomeno citare la fonte e l’autore, almeno con un link diretto, proprio come hai fatto ora.
lunedì, 25 gennaio 2010 alle 9:54
So quali sono le norme vigenti, le ritengo sbagliate perché – create per una situazione diversa (ante-web), generano risultati paradossali e controproducenti per l’autore (a meno che si tratti soltanto di una questione di ego) – e mi batto (lecitamente e nelle sedi opportune) per cambiarle.
Che possano succedere questi incidenti (di cui mi sono peraltro scusato e se volete lo rifaccio) mostra come il concetto di diritto d’autore sia viscido in ambito web.