Olaf Storbeck è il corrispondente da Londra dell’Handelsblatt, il principale quotidiano economico tedesco, e l’autore (insieme a Norbert Häring) di Economics 2.0: What the Best Minds in Economics Can Teach You About Business and Life (tradotto anche in italiano: Economics 2.0).
Dopo la sconfitta subita dal Bayern di Monaco nella finale di Champions’ League contro il Chelsea ha pubblicato un articolo sul suo blog Economics Intelligence – An economic explanation of Bayern’s failure – cercando di capire le ragioni economiche della sconfitta della squadra tedesca (e anche le ragioni della sua previsione errata: sempre ricorrendo al ragionamento economico, aveva infatti previsto, pochi giorni prima, la vittoria del team bavarese – The Economics of Success – Why Bayern Munich will beat Chelsea).
La prima previsione era stata basata su una stima della forza relativa delle due squadre: il valore di mercato dei giocatori del Bayern era circa del 30% superiore a quello del Chelsea (291 contro 203 milioni di euro). La metodologia in questione era già stata adottata con successo dal think-tank tedesco DIW, che in questo modo aveva previsto i vincitori degli Europei del 2008 e dei Mondiali del 2006 e del 2010.

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Il pensiero economico, per fortuna, ha più di una freccia nella sua faretra. Oltre a spiegare perché il Bayern avrebbe dovuto vincere, può spiegare anche perché abbia perso.
Secondo la teoria proposta da Thomas Dohmen, un economista tedesco che insegna all’Università di Maastricht nei Paesi Bassi, il Bayern ha perso ai rigori proprio perché giocava in casa. In un suo paper del 2005 (Do Professionals Choke under Pressure?), Dohmen ha analizzato 3.619 rigori tirati tra il 1963 (1ª stagione della Bundesliga) e la stagione 2003-2004 nel massimo campionato tedesco. In media, non vengono realizzati 26 tiri dal dischetto su 100 (19 sono parati dal portiere, 7 mancano lo specchio della porta). Nella finale di coppa, il Bayern ne ha sbagliato la metà (3 sui 6 tirati, 1 nei supplementari e 5 nella “lotteria dei rigori”).
Questo, secondo Dohmen, è un problema tipico della squadra di casa, ed è particolarmente evidente nei casi in cui il rigore è tirato fuori o si stampa sui legni: succede nel 5,6% dei casi alla squadra in trasferta, ma nel 7,5% dei rigori tirati dalla squadra che gioca in casa. In altre parole, i professionisti soccombono alle aspettative dei tifosi.
Argomenta Dohmen:
The evidence suggests that the social environment has an impact on the performance of individuals. In particular, players of the home team are more likely to choke. This is a very robust finding in the data. It provides evidence against the social support hypothesis, but in support of the hypothesis that positive public expectations induce choking.
E conclude:
The finding, which is consistent with the hypothesis that positive public expectations or a friendly environment induce individuals to choke, has ramifications for questions of workplace design and performance measurement. The empirical result of this paper implies, for example, that workers who might feel being observed, especially by well disposed co-workers or spectators, perform worse than they otherwise would.
giovedì, 26 luglio 2012 alle 19:13
[…] è certamente affermativa. Ma come? I modi possono essere innumerevoli, dal famoso polpo Paul alle previsioni ragionate degli economisti (che come noto sono in grado di prevedere razionalmente un risultato e il suo […]