La musica fa riemergere i ricordi nel cervello lesionato

Uno studio di Amee Baird and Séverine Samson pubblicato su Neuropsychological Rehabilitation esamina quelle che gli autori definiscono “memorie autobiografiche evocate dalla musica” (MEAM – music-evoked autobiographical memories) in pazienti con lesioni cerebrali acquisite.

Credit: iStockphoto

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Il parco avventura e il giudice di Berlino

Molti conoscono l’esclamazione «Ci sarà pure un giudice a Berlino» e sanno che viene utilizzata per invocare la protezione della giustizia a favore di un cittadino sottoposto ai soprusi dei potenti di turno. Pochi conoscono l’origine della frase, a volte attribuita a Bertolt Brecht (ma nelle sue opere non ho avuto modo di trovarla), a volte riferita a una vicenda di cui sarebbe stato protagonista Federico il Grande di Prussia (e qui siamo decisamente un po’ più vicini alla verità).

Prima di raccontare questa storia (anche se non è esattamente uno scoop) vi devo dire perché mi è tornata in mente la frase, durante una delle mie passeggiate all’Eur. Se siete miei lettori abituali, forse ricorderete la mia tirata contro il parco avventura dell’Eur (eurpark.it); se non ve ne ricordare, poco male: il post è qui. A pochi mesi dall’apertura, il parco è sotto sequestro.

eurpark.it/images

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Raimondo D’Inzeo e il 6 luglio 1960

Il 15 novembre 2013 è morto Raimondo D’Inzeo. Aveva 88 anni, essendo nato a Poggio Mirteto il 2 febbraio 1925. È ricordato soprattutto per la medaglia d’oro alle olimpiadi romane del 1960 (io ero bambino, eppure me ne ricordo); il fratello Piero aveva vinto quella d’argento.

Pochi nascondono la circostanza, nei necrologi di questi giorni, della carica a cavallo che guidò il 6 luglio 1960 a Porta San Paolo a Roma contro le persone che manifestavano contro il governo Tambroni. Però ne parlano come di una piccola macchia, “dolorosa” per lo stesso D’Inzeo (più dolorosi dovettero essere per i manifestanti i colpi inferti con il calcio del fucile, le sciabole inguainate e i frustini). Leggete, per favore, la Repubblica, ex quotidiano di sinistra:

L’impeto, Raimondo D’Inzeo lo mise anche in una occasione per lui dolorosa, quando, come tenente colonnello dei carabinieri a cavallo, dovette caricare i manifestanti contro il governo Tambroni a Porta San Paolo in Roma. Le polemiche che ne seguirono non riuscirono comunque ad intaccare la fama che il cavaliere si era conquistato sui campi di tutti il mondo.

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Il dentifricio anti-spam

L’invenzione e l’innovazione tecnologica a volte passano attraverso lo sciovinismo linguistico.

Così adesso il francese, dopo averci dato il logiciel e il mot-dièse, ci dà il dentifricio con le inattese proprietà anti-spam.

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Risonanza magnetica + computer per leggere direttamente dal cervello

Non so a voi, ma a me questa cosa fa venire letteralmente i brividi.

Un gruppo di ricercatori dell’Università Radboud, a Nimega nei Paesi Bassi, è riuscito a determinare quali caratteri alfabetici un soggetto stesse leggendo utilizzando le immagini di una risonanza magnetica funzionale (fMRI), un computer e un modello matematico.

S. Schoenmakers et al./Neuroimage

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Agibilità politica

Agibilità politica: espressione d’attualità, ma piuttosto fumosa. Serve infatti a chiedere – senza chiederlo esplicitamente – l’impossibile: che non si tenga conto di una sentenza passata in giudicato. Giusto per memoria: la pubblica accusa (e ammettiamo pure, senza concederlo, che fossero le famigerate toghe rosse, mosse dal fumus persecutionis e non da indizi di reato) ha formulato un’ipotesi e l’ha portata in dibattimento, dove si è confrontata alla pari con i difensori dell’imputato. Per tre volte i giudici hanno ritenuto indizi e prove sufficienti a condannare l’imputato. L’imputato ora dice che il giudizio era politico, non accetta il verdetto, non riconosce la legittimità delle corti che lo hanno condannato (quando lo facevano i brigatisti si gridava all’eversione e si scrivevano tonanti editoriali) e si vuole difendere almeno un’altra volta ancora (ulteriormente, cioè pretendendo una sede e un livello di giudizio in più rispetto a quello di cui godono gli altri cittadini – «La legge è uguale per tutti» era la millesima e ultima delle battute di Anche le formiche nel loro piccolo s’incazzano). E Violante gli dà ragione, dimenticando che agli altri cittadini la possibilità di tornare sulle sentenze passate in giudicato non la si dà.

images-amazon.com/images

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Obituary: Elmore Leonard, 1925-2013

È morto oggi, 20 agosto 2013, Elmore Leonard.

wikimedia.org/wikipedia/commons

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Chiesa e scienza: quando decretò che il castoro è un pesce

Lo racconta Scientific American in un articoletto gustoso (anche se sa un po’ di pesce) di Jason G. Goldman pubblicato il 23 maggio 2013: Once Upon A Time, The Catholic Church Decided That Beavers Were Fish | The Thoughtful Animal, Scientific American Blog Network.

scientificamerican.com/

In addition to disease, the European settlers also brought Catholicism with them, and successfully converted a large proportion of the indigenous population. And the native Americans and Canadians loved their beaver meat.

So in the 17th century, the Bishop of Quebec approached his superiors in the Church and asked whether his flock would be permitted to eat beaver meat on Fridays during Lent, despite the fact that meat-eating was forbidden. Since the semi-aquatic rodent was a skilled swimmer, the Church declared that the beaver was a fish. Being a fish, beaver barbeques were permitted throughout Lent. Problem solved!

Ma non è un caso isolato: oltre a quelli raccontati nell’articolo di Scientific American (fate i bravi, leggetelo tutto), c’è anche quello famoso dell’oca artica (chiamata barnacle gooseBranta leucopsis), di cui si credeva che i barnacles, o percebes, o perceves fossero le uova e che dunque, in quanto di origine marina, era consentito mangiare nei giorni e nei periodi di magro (è una storia che ho raccontato qui).

Le sei tasse più strane del mondo secondo GlobalPost

In un articolo di Katrine Dermody pubblicato il 14 maggio 2013 su Globalpost (Six of the world’s weirdest taxes) e ripreso lo stesso giorno da Salon (6 of the world’s weirdest taxes) le tasse più strane del mondo sono queste:

globalpost.com

  1. La tassa sugli smartphone e i tablet in Francia. In realtà è solo un’ipotesi, allo studio dello staff del presidente Hollande, volta a finanziare la celebrata exception culturelle francese, quella per cui dicono logiciel invece di software.
  2. La tassa sui superalcolici aromatizzati negli Stati Uniti. La tassa è attualmente di 13,50 US$ per proof-gallon (cioè per l’equivalente in alcol puro per unità di volume), ma se il prodotto è aromatizzato (tipo la vodka al lampone), a parità di gradazione gode di una riduzione d’imposta fino al 2,5%. Pare che Obama voglia cancellare questa anomalia.
  3. La tassa sulla barba in Russia. Non adesso, ma ai tempi di Pietro il Grande, che era glabro. Chi voleva portare la barba doveva acquistare dallo Stato, una tantum, una placca con incisa la frase «La barba è un inutile orpello».
  4. La tassa sulle scoregge di mucca nell’Unione Europea. Il metano contenuto nelle flatulenze dei ruminanti è responsabile del 18% dei gas serra a livello globale. Per questo, in molti paesi dell’Unione europea è stata introdotta una tassa sui bovini che varia tra i 18 e i 110 US$ per capo.
  5. La tassa sulla birra in Israele. Recentemente raddoppiata dal primo ministro Benjamin Netanyahu, da 60 cent a 1,20 US$ a bottiglia.
  6. La tassa sulle confezioni di cereali senza giocattoli in Canada. In realtà è il contrario: se le confezioni di cereali contengono un omaggio (purché non sia una bevanda alcolica!) sono esentate dalle tasse abituali. L’intento è quello di incentivare i bambini a fare una colazione sana. Evidentemente i canadesi non hanno la Nutella.

salon.com

 

Le mosche robot sognano merda sintetica?

Nel celebre romanzo che ha ispirato Blade Runner, Philip K. Dick si chiedeva se gli androidi sognassero pecore elettriche (Do Androids Dream of Electric Sheep?). Il romanzo è del 1968 e Dick lo ambienta nel 1992: sono passati 45 anni dall’uscita del libro, 21 dall’epoca in cui si svolge l’azione e 31 dall’uscita del film. E, almeno in parte, il sogno degli animale robotici è diventato realtà, o quanto meno prototipo di realtà.

I ricercatori della School of Engineering and Applied Sciences (SEAS) e del Wyss Institute for Biologically Inspired Engineering hanno effettuato, dopo 12 anni di lavoro, il primo volo sperimentale della mosca robot.

kurzweilai.net / Robotic insect (credit: Harvard University)

Questo gioiello, poco più grande di una mosca vera (pesa 80 mg e batte le ali a una frequenza di 120 Hz, poco più lentamente dei 130 Hz dell’insetto reale), funzione sulla base di un meccanismo ingegnoso: 8 telecamere a infrarossi osservano la posizione dei catarifrangenti applicati all’insetto artificiale e ne misurano in tempo quasi reale posizione e orientamento nello spazio. I dati vengono elaborati da un computer che trasmette (per il momento via cavo) le istruzioni alle ali indipendenti del robot, che può quindi muoversi sui 3 assi spaziali.

kurzweilai.net / (Credit: Kevin Y. Ma et al./Science)

Ho trovato la notizia su KurzweiAI (A robotic insect makes first controlled test flight | KurzweilAI), che a sua volta l’ha letta su Science (Controlled Flight of a Biologically Inspired, Insect-Scale Robot).