Ci sarebbe moltissimo da dire, ma mi limiterò a un aspetto solo: la storia di Walter Battiston e della bella vedova del sarto. S’era intravisto qualcosa nel trailer della settimana scorsa e c’ero cascato anch’io.
Per chi non l’avesse visto, Battiston ha una sorpresa – e tutti noi con lui. E reagisce malissimo – forse molti di noi l’avrebbero fatto – cacciandola in malo modo dalla macchina.
Ma l’episodio solleva un importante interrogativo morale (ma sì, usiamola questa parola, senza scare quotes): ci si innamora di una persona o di una femmina (o di un maschio)?
Mi piacerebbe rivedere l’episodio, ma mi pare che poco prima di baciarla e di infilarle le mani sotto la gonna, Battiston dica: “Ho voglia di baciarti… Da tempo aspettavo di incontrare una donna come te”. E se avesse detto “una persona come te”? Avrebbe fatto una grossa differenza?
Battiston ha scoperto che si può essere sessualmente attratti da un uomo – travestito quanto si vuole, ma indubbiamente ambiguamente mascolino (o femminile, secondo i punti di vista) – senza essere omosessuale. E noi con lui. Almeno, io non ho paura a dirlo: l’ho trovata bella e intrigante fin dalla prima volta che è comparsa nella sartoria. E ne parlo al femminile a ragion veduta, anche se dopo averci pensato un po’. (Mi resta però la curiosità di saperer se il personaggio è interpretato da un attore o da un’attrice.)
Avrei reagito come Battiston? Può darsi, ma non credo. Mi è difficile dire a priori quanto nell’attrazione sessuale giochi il comun denominatore del sesso “in sé e per sé” e quanto la voglia di quella specifica persona (qui le scare quotes servono a dire che in realtà non penso che possa esistere il sesso in sé e per sé, ma che sia semmai il sostrato di un’attrazione che è sempre personale). Non mi sono mai trovato nella situazione di Battiston, ma mi è capitato di innamorarmi e di fare l’amore con donne che, a priori e in astratto, non rispondevano ai miei canoni di bellezza e di sex appeal. Eppure.
So bene che non è la stessa cosa. Ma in questi tempi di certezze e di crociate, ringrazio La squadra per averci insinuato un dubbio.
martedì, 22 Maggio 2007 alle 15:15
Fergus:Do they know?
Dil: Know what, honey?
Fergus: Know what I didn’t know? And don’t call me that.
Dil: Can’t help it! A girl has her feelings.
Fergus: Thing is, Dil, you’re not a girl.
Dil: Details, baby, details.
Questo è il dialogo tra Fergus, un soldato dell’Ira e Dil, la donna del soldato Usa ucciso nel corso di un rapimento da parte dell’Ira. E il film è “The Crying Game” (La moglei del soldato), 1992, Neil Jordan.