Il 2 febbraio, la Candelora.
Premesse pedanti. Secondo la legge mosaica, i primogeniti maschi dovevano essere presentati al tempio:
Quando una donna sarà rimasta incinta e darà alla luce un maschio, sarà immonda per sette giorni; sarà immonda come nel tempo delle sue regole. L’ottavo giorno si circonciderà il bambino. Poi essa resterà ancora trentatré giorni a purificarsi dal suo sangue; non toccherà alcuna cosa santa e non entrerà nel santuario, finché non siano compiuti i giorni della sua purificazione (Levitico12, 2-4).
La festa è anche detta della Purificazione di Maria, perché, secondo l’usanza ebraica, una donna era considerata impura per un periodo di 40 giorni dopo il parto di un maschio e doveva andare al Tempio per purificarsi.
Il tutto si mescola con tre feste romane: il Lucernare (“Si accendono tutte le lampade e i ceri, facendo così una luce grandissima” – Itinerarium 24, 4), i Lupercali e la Februatio (Ovidio, Fasti 2, 19-24, 31-32ss [Gli antenati romani dissero Februe le espiazioni: e ancora molti indizi confermano tal senso della parola. I pontefici chiedono al re e al flamine le lane che nella lingua degli antichi erano dette februe. Gli ingredienti purificatori, il farro tostato e i granelli di sale, che il littore prende nelle case prestabilite, si dicono anch’essi februe. (…) Da ciò il nome del mese, perché i Luperci con strisce di cuoio percorrono tutta la città, e ciò considerano rito di purificazione…]). Giustiniano fissò la data della festa cristiana il 2 febbraio.
La Candelora, per la sua collocazione all’inizio del mese di febbraio, quando le giornate iniziano visibilmente ad allungarsi, è stata oggetto di detti e proverbi popolari di carattere meteorologico, quale ad esempio:
- Quando vien la Candelora
- dall’inverno semo fora,
- ma se piove o tira vento,
- nell’inverno semo dentro.
Quello che forse non tutti sanno è che una tradizione simile esiste negli Stati Uniti: il 2 febbraio è il giorno della marmotta (groundhog day). La credenza popolare è che quel giorno la marmotta si svegli dal letargo ed esca dalla tana; ma se vede la propria ombra (perché splende il sole), si spaventa e torna a dormire, e l’inverno durerà ancora 6 settimane (l’avevo scritto al contrario, sbagliando, e ringrazio che mi ha segnalato l’errore).
La credenza popolare è alla base di un bel film con Bill Murray:
Giovanni De Mauro su Internazionale lo racconta così:
Marmotta
Sabato prossimo è il giorno della marmotta. In quello che molti considerano giustamente un capolavoro assoluto della cinematografia contemporanea, Ricomincio da capo, Bill Murray è un giornalista televisivo che viene spedito a Punxsutawney, in Pennsylvania, per un reportage. Il 2 febbraio la marmotta Phil si sveglia dal letargo ed esce dalla tana. A seconda del suo comportamento, si capisce se l’inverno durerà altre sei settimane oppure no. Ma arrivato a Punxsutawney, Bill Murray si ritrova intrappolato in un loop temporale, un incubo senza fine. Il tempo si è bloccato: ogni giorno è il 2 febbraio, la sveglia suona alle sei in punto e dalla radio esce I got you babe. Ogni giorno succedono esattamente le stesse cose, ogni giorno si ripete uguale a quello precedente, senza che Bill Murray riesca a impedirlo. Prodi-Berlusconi-Prodi-Berlusconi: da quindici anni, in Italia, è il giorno della marmotta.
sabato, 2 febbraio 2008 alle 23:00
Anch’io conosco quella versione della Candelora (e visto che stamattina a Milano pioveva e tirava vento, la vedo male)
Però sono anche ragionevolmente certo di avere letto che esiste una versione che dice esattamente l’opposto. Ne hai mai sentito parlare?
(ps: sono anche ragionevolmente certo che Ricomincio da capo sia ispirato da un racconto di fantascienza che lessi un tempo… Forse Frederic Brown)
domenica, 3 febbraio 2008 alle 8:48
Io non ricordo d’averlo letto, ma può darsi che tu abbia ragione. IMDB però attribuisce la storia a Danny Rubin.
Quanto a me, torno in letargo e ci vediamo tra 6 settimane…
😉
domenica, 3 febbraio 2008 alle 11:28
Secondo IMDB, ci sono due possibili (ma negate da Rubin) ispirazioni della storia. Una è nientemeno che La gaia scienza di Nietzsche. L’altra un romanzo di P. D. Ouspensky, La strana vita di Ivan Osokin, del 1905.
lunedì, 4 febbraio 2008 alle 9:33
allora è possibile che il racconto che lessi io sia stato ispirato da quei libri.
lunedì, 4 febbraio 2008 alle 21:57
Del film non direi che è un capolavoro, è sicuramente originale e divertente. Mereghetti gli da due asterischi e mezzo e dice che è più vicino ad “Accadde domani”, Renè Clair, 1944. Un cronista senza fortuna riceve ogni sera, dal fantasma di un amico, il giornale del giorno dopo: ne approfitterà per diventare famoso e ricco, fino al giorno in cui leggerà sul quotidiano il suo necrologio.
mercoledì, 13 febbraio 2008 alle 18:56
… aggiungerei che anche Antonio Albanese ha interpretato, nel 2004, un remake basato sulla stessa sceneggiatura ma ambientato in posti decisamente più caldi della Pennsylvania e cioè alle isole Canarie
lunedì, 18 febbraio 2008 alle 13:56
ho visto che hai citato “La strana vita di Ivan Osokin”
di Ouspensky..io lo sto cercando disperatamente senza trovarlo…mi sai dare una dritta!?
domenica, 29 giugno 2014 alle 21:57
[…] capo, il film in cui Bill Murray è costretto a rivivere giorno dopo giorno lo stesso 2 febbraio (il giorno della marmotta è l’equivalente della nostra Candelora) a Punxsutawney in Pennsylvania. Anche il filosofo-mistico-teosofo-taroccologo variamente […]