Per molti anni mi sono chiesto come potessero gli specchi moltiplicare la luce.
L’evidenza era lì, davanti agli occhi: hai una lampadina nel bagno, e il bagno è illuminato con una certa intensità. Monti uno specchio su una parete. Il bagno diventa molto più luminoso, come se avessi due lampadine della stessa potenza. Ma, mi dicevo, come è possibile? Nulla si crea e nulla si distrugge. Se si potesse fare così, basterebbe rivestire tutto di specchi e avremmo un enorme risparmio energetico, dato che le lampadine consumano energia elettrica.
Non che ci abbia pensato molto, ma ci ho pensato spesso, e non ho mai trovato una risposta che mi convincesse.
Finché qualche anno fa, ormai con pochi capelli e prevalentemente grigi, eureka! ho trovato la spiegazione. Che, come tutte le spiegazioni semplici (simplex sigillum veri) troverete ovvia, e mi classificherete subito tra i cretini.
Non è che con lo specchio la luce si moltiplica, è che senza specchio viene assorbita dalla parete invece che riflessa. Tanto più la parete è scura e opaca, tanto più la luce viene assorbita e “sprecata” dal punto di vista dell’illuminazione; tanto più è chiara e lucida, tanto più è riflessa e dunque “utile” ai fini dell’illuminazione. Una parete a specchio è il massimo su questa scala. Tutto qui.
Rispondi