Dentro la città

Dentro la città, 2004, di Andrea Costantini, con Elisabetta Cavallotti e un po’ di sconosciuti.

Un’opera prima. Un brutto film, spiace dirlo, che nemmeno Elisabetta Cavallotti riesce a riscattare. Non molto diverso dai poliziotteschi di Maurizio Merli: c’è persino un sosia der Monnezza e del Commissario Nico Giraldi del grande Tomas Milian.

Aridàtece Ricky Memphis.

Un commento: affondare le mani nella merda non è poi così terribile, io lo faccio tutti i giorni.

Flemmatico

Lento, pigro: andatura flemmatica, gesti flemmatici | calmo, imperturbabile, che non si scompone: carattere flemmatico (De Mauro online).

Secondo i filosofi greci (in particolare Anassimene di Mileto) 4 elementi fondamentali costituiscono la realtà: aria, acqua, fuoco e terra (noi classifichiamo ancora così i segni zodiacali). Empedocle aggiunse che la realtà è mutevole, ma le sue radici sono immutabili. Ogni elemento ha 2 attributi (anche gli attributi sono 4 in totale): l’aria è calda e umida, l’acqua umida e fredda, il fuoco caldo e secco e la terra è fredda e secca.

Ippocrate (sì, quello del giuramento) applicò la teoria agli umori che compongono il corpo umano e che devono essere in equilibrio se si vuole essere sani.

Elementi

Attributi

Umori

Organi

Aria

Calda e umida

Sangue

Cuore

Acqua

Umida e fredda

Flemma

Testa

Fuoco

Caldo e secco

Bile nera

Milza

Terra

Fredda e secca

Bile gialla

Fegato

Oltre che una teoria medica sull’origine delle malattie, Ippocrate ne fece una teoria della personalità, o meglio della complessione: il prevalere di un umore sugli altri turba un equilibrio e definisce un temperamento.

  • il flemmatico, con eccesso di flemma, è grasso, lento, pigro e sciocco;
  • il melancolico, con eccesso di bile nera, è magro, debole, pallido, avaro, triste;
  • il collerico, con eccesso di bile gialla, è magro, asciutto, di bel colore, irascibile, permaloso, furbo, generoso e superbo,
  • il tipo sanguigno, con eccesso di sangue, è rubicondo, gioviale, allegro, goloso e dedito ad una sessualità giocosa.

Quando facevo le medie, un giorno venne in classe un gesuita, ci spiegò la teoria (come se fosse ancora valida, quanto meno sotto il profilo psicologico), ci sottopose a una specie di test e poi ci diede il responso. Risultai un tipo sanguigno, e non mi piacque per niente. Volevo essere flemmatico, come il mio amico del cuore, che era anche il primo della classe.

Il prete mi disse che non tutto era perduto, che il temperamento era il temperamento, ma che c’era il libero arbitrio; che ci si doveva conoscere per migliorarsi; che con lunga applicazione ce la potevo fare.

Ora, che sono più flemmatico, vorrei essere più sanguigno.

 

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