Crimini e misfatti (1989)

Crimini e misfatti (Crimes and Misdemeanors), 1989, di e con Woody Allen.

Certamente non una commedia. Per me un film piuttosto angosciante, perché uno dei temi centrali (e forse, quanto meno allegoricamente, il tema centrale) è quello della cecità. Il protagonista è un oculista e il tema di fondo è quello degli occhi di dio che vedono tutto. Invece gli occhi di dio non vedono più niente, né i giusti hanno ricompensa né i malvagi punizione. Il rabbino diventa inesorabilmente cieco (una citazione della Via lattea di Buñuel?).

Il protagonista, dopo il suo delitto, oppresso dal senso di colpa, si riavvicina alla religione di suo padre; ma basta che il tempo passi (“comedy is tragedy plus time“), che splenda il sole e tutto può tornare come prima.

In fondo agli occhi, a guardare bene, dice Dolores Paley (Anjelica Houston) si vede l’anima. Ma il protagonista, dopo averla uccisa, vede soltanto un nero senza fondo.

Il delitto non è stato commesso per motivi passionali, ma per mera convenienza, per paura di uno scandalo, perchè la moglie Miriam vale di più nel contesto della vita sociale e professionale. Il movente del delitto è la peer pressure! Mai come in questo film la gergale esortazione statunitense “Get real!” risulta più agghiacciante: la realtà, l’unica realtà, è quella in cui i soldi possono comprare tutto, anche il delitto perfetto.

Il film è considerato un capolavoro, ma non sono d’accordo. La seconda vicenda, quella del documentarista Cliff Stern (Woody Allen), della sua sfortunata storia d’amore (parallela a quella di Manhattan anche nella separazione indotta da un periodo passato a Londra), dei suoi fallimenti e dei suoi tic, mi sembra poco integrata con la prima e Woody Allen è a tratti fastidioso nel riproporre sempre lo stesso personaggio.

Come sempre, una girandola di battute riuscite:

  • He’s an American phenomenon.
    Yeah, like acid rain.
  • If you play your cards right, you could have my body.
    Wouldn’t you rather leave it to science?
  • He wants to produce something of mine.
    Yeah. Your first child.
  • When he tells you he wants to exchange ideas, what he wants is to exchange fluids.
  • I told you I’m putty in your hands.
    What am I gonna do with a handful of putty?
  • Show business is, is dog-eat-dog. It’s worse than dog-eat-dog. It’s dog-doesn’t-return-other-dog’s-phone-calls.
  • I don’t know from suicide, y’know. Where I grew up in Brooklyn we were too unhappy to commit suicide.
  • It’s probably just as well. I plagiarized most of it from James Joyce. You probably wondered why all the references to Dublin.
  • God is a luxury I cannot afford.
  • I think I see a cab. If we run quickly we can kick the crutch from that old lady and get it.
  • Last time I was inside a woman was when I visited the Statue of Liberty.
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