Il 3 settembre 1803 – esattamente 205 anni fa – John Dalton scrisse nel suo diario di lavoro un’annotazione intitolata Observations on the Ultimate Particles of Bodies and their Combinations, in cui per la prima volta utilizzò dei simboli alfabetici per rappresentare gli elementi della chimica moderna.
John Dalton, inglese, nato il 6 settembre 1766 e morto il 27 luglio 1844, è forse più famoso per le sue scoperte sull’incapacità di distinguere i colori: il daltonismo, per l’appunto. Ma Dalton è forse ancora più importante per i progressi nella teoria atomica: l’unità di peso atomico (di massa atomica, più correttamente) ha il su nome, Dalton (Da), e corrisponde approssimativamente alla massa di un atomo di idrogeno (o a un protone, o a un neutrone – lo so che qui il barbarico re avrà da ridire):
1 u = 1/NA g = 1/ (1000 NA) kg (dove NA è il numero di Avogadro)
1 u = 1.660538782(83)×10−27 kg = 931.494027(23) MeV/c2
Dalton individuò dapprima 21 elementi, e poi giunse a identificarne 37. Nella sua opera fondamentale, A New System of Chemical Philosophy, Dalton propone i 5 fondamenti della sua teoria atomica:
- Gli elementi chimici sono fatti di atomi.
- Tutti gli atomi di un elemento hanno identica massa.
- Gli atomi di elementi diversi hanno masse diverse.
- Gli atomi si combinano soltanto in piccoli rapporti interi (1:1, 1:2, 2:3 eccetera).
- Gli atomi non possono essere né creati né distrutti.
Dieci anni dopo Dalton, il chimico svedese Jöns Jakob Berzelius semplificò il sistema. Metà dei simboli di Dalton rappresentavano gli elementi con una lettera iscritta in un circolo. Berzelius designò 47 elementi con lettere o coppie di lettere, utilizzando i nomi latini invece di quelli inglesi usati da Dalton (il latino era ancora la lingua franca degli scienziati dell’epoca). Quasi tutti i simboli proposti da Berzelius sono ancora in uso.
Questa notazione semplificata aprì la strada al chimico britannico John Alexander Reina Newlands, che nel 1863-1865 formulò la “legge delle ottave” e la prima tavola periodica degli elementi. La stessa idea l’ebbe, indipendentemente, il russo Dmitri Mendeleev, che nel 1869 dispose sulla sua tavola periodica 63 elementi. Entrambe erano basate sul peso atomico, piuttosto che sul numero atomico, come quelle in uso oggi, che furono proposte dal fisico inglese Henry Moseley nel 1913.