“Alto dignitario statale o ufficiale posto al vertice della gerarchia in tutti gli eserciti europei fin dall’età feudale e, successivamente, ruolo rivestito solo da alti gradi militari, specialmente da coloro che si fossero particolarmente distinti per valore. Nell’esercito italiano, militare che riveste il più alto grado della gerarchia dei sottufficiali con particolari mansioni operative e d’ufficio. Nel Medioevo, capo supremo delle scuderie regie e, nei regni barbarici, alto dignitario di corte” (De Mauro online).
Come sospettavo, maresciallo e maniscalco (un lavoro ben più umile: “artigiano che forgia i ferri e attende alla ferratura dei bovini e degli equini”) condividono la stessa etimologia, da due radici alto-tedesche: MAR-AH (“cavallo”, da cui l’inglese mare, “cavalla, giumenta”) e SCATCH (“colui che cura, ministro”, la stessa radice del verbo inglese shall, “dovere”, e di siniscalco, “nel Medioevo, nelle corti dell’Europa
centrosettentrionale, maestro di casa o maggiordomo della famiglia
reale o di una grande famiglia aristocratica; per estensione, successivamente, alto dignitario specialmente imperiale o reale con mansioni militari, politiche o amministrative” – De Mauro online).