42: l’importanza dei metadati

Questo è un apologo che illustro sempre ai miei studenti (che non lo capiscono) per spiegare che i dati senza metadati non servono a niente.

Secondo la Guida galattica per gli autostoppisti di Douglas Adams (trilogia in cinque parti pubblicata in Italia da Mondadori), gli scienziati di una specie di esseri super-intelligenti multi-dimensionali costruì il più grande computer di tutto lo spazio e di tutti i tempi, Deep Thought, affinché calcolasse la risposta ultima della questione fondamentale sulla vita, l’universo e tutto quanto. Dopo sette milioni e mezzo di anni di calcolo, il computer dà la risposta: 42.

“42!” – gridò Loonquawl, il capo degli scienziati – “Tutto qui il risultato di sette milioni e mezzo di anni di lavoro?”

“Ho controllato con scrupolo: la risposta è esatta” – rispose il computer – “Ma se devo essere onesto, il problema è che non avete mai saputo quale fosse la domanda!”

L’apologo finisce qui, per quanto riguarda i metadati. La storia continua, e forse in futuro ve la racconterò…

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Sistemi locali del lavoro maccheronici

Lo sapevate che i sistemi locali del lavoro esistono da centinaia di anni?

Così li descrive Teofilo Folengo nel Baldus:

Dat multam lanam pegoris Verona tosatis,
montibus ex altis evangat Brixia ferrum,
bergamasca viros generat montagna gosutos,
de porris saturat verzisque Pavia Milanum,
implet formaio cunctos Piasenza paësos,
Parma facit grossas scocias grossosque melones,
trottant resano cuncti sperone cavalli,
Mantua brettaros fangoso bulbare pascit,
si mangiare cupis fasolos vade Cremonam,
vade Cremam si vis denaros spendere falsos,
ingrassat Bologna boves, Ferraria gambas,
non modenesus erit cui non fantastica testa,
quot moschae in Puia tot habet Vegnesia barcas,
mille stryas brusat regio Piamonta quotannis,
villanos generat tellus padoana diablos,
saltantes generat bellax Vincentia gattos,
congruit ad forcam plus quam chiozottus ad orzam,
antiquas Ravenna casas habet atque muraias,
innumerosque salat per mundum Cervia porcos,
sulphure non pocum facis, o Caesena, guadagnum,
nulla faventinas vincit pictura scudellas,
dat mioramentos vallis Commacchia salatos,
intra ceretanos portat Florentia vantum,
non nisi leccardos vestigat Roma bocones,
quantos per Napolim fallitos cerno barones,
tantos huic famulos dat ladra Calabria ladros,
Gennua dum generat, testas commater aguzzat,
semper formosas produxit Senna puellas,
Millanus tich toch resonat cantone sub omni,
dum ferrant stringas, faciuntque foramina gucchis;
qui ponunt scarpis punctos, sparamenta zavattis,
quive casas cuppis coprunt spazzantve caminos,
vel sunt commaschi vel sunt de plebe Novarae.

At nostra haeroico cantanda Cipada stivallo,
semper abundavit ricca de merce giotonum.