Ovviamente, gli specchi sono porte su altri mondi (Alice, ma anche Breakfast of Champions di Vonnegut).
Gli specchi e la copula sono abominevoli, perché moltiplicano gli uomini (Borges).
Abbiamo già parlato di Jeff Noon e della catottrofobia.
L’effetto di Venere (dal quadro di Velazquez che vedete qui sotto) è quello per cui – se noi vediamo Venere riflessa nello specchio – Venere non può vedere se stessa, ma vede noi…
A Viganella, un comune di circa 200 abitanti in valle Antrona (Verbano Cusio Ossola), hanno realizzato uno specchio computerizzato di 40 mq per far arrivare il sole nella piazza del paese tra novembre e febbraio.
mercoledì, 6 agosto 2008 alle 16:51
[…] Michel Foucalt, in Le parole e le cose, sostiene che il “vero” soggetto del quadro è il concetto stesso di rappresentazione: schermi e specchi, e la disposizione stessa dei personaggi (il re e la regina sono riflessi nello specchio, e dunque rappresntati mentre osservano la scena, mentre il pittore stesso è rappresentato sulla sinistra, e dunque non può osservare la scena che sta rappresentando… se ci fate caso, è lo stesso gioco quasi escheriano di cui abbiamo già parlato). […]