Vargas, Fred (1999). L’uomo a rovescio (L’homme a l’envers). Torino: Einaudi. 2006.
Di solito, diffido dei casi letterari. E questo è sicuramente un caso letterario ben costruito: donna, scienzata, si firma al maschile, scrive durante le ferie, si fa revisionare dalla sorella gemella…
Di solito, non leggo romanzi gialli. La disciplina del genere tende a essere troppo forte. Il giallo deve essere una macchina narrativa a incastro, deve seguire certe regole, deve rendere al lettore la vita difficle ma non impossibile. Ovvio che poi lo stile e la vicenda ne risentano. Non ci sono capolavori lirici nella Settimana della sfinge.
Tutto ciò premesso, il libro della Vargas è affascinante. Si legge volentieri, è ben scritto, i personaggi ben stagliati. Lo sguardo della Vergas è ironico, distaccato, un po’ divertito, ma partecipe. Tradotto splendidamente da Yasmina Melaouah, che traduce anche Pennac.
Adesso leggerò gli altri.
mercoledì, 20 giugno 2007 alle 21:34
Il bello dei gialli di Vargas è che appena conosci i personaggi, i loro rapporti, i loro dialoghi, dimentichi che stai leggendo un giallo, ti disinteressi completamente del colpevole e vuoi soltanto seguire Adamsberg e il suo assistente, Camille, Violette Retancourt, i tre e lo zio poliziotto e vuoi che la storia continui e continui…e invece li ho letti tutti! Avevo deciso di leggerla perchè avevo letto che i francesi aspettano i suoi libri come i ragazzi inglesi aspettano l’ultimo di Harry Potter.
domenica, 1 luglio 2007 alle 10:33
[…] l’impressione positiva dei libri letti in precedenza (L’uomo a rovescio e Chi è morto alzi la mano): soprattuttto per la brillantezza dei dialoghi e la […]
domenica, 8 luglio 2007 alle 23:49
[…] più bello di quelli che ho letto finora (L’uomo a rovescio, Chi è morto alzi la mano e Io sono il Tenebroso). Jean-Baptiste Adamsberg incontra i quattro […]
domenica, 12 agosto 2007 alle 19:56
[…] giro di poco più di una settimana sono arrivato a concludere due cicli, Harry Potter e la Vargas (L’uomo a rovescio, Chi è morto alzi la mano, Io sono il Tenebroso, Parti in fretta e non tornare e Sotto i venti di […]
sabato, 29 marzo 2008 alle 19:01
[…] già spiegato tempo fa che non amo i romanzi gialli. E allora perché mi ostino a leggerli? Le risposte sono molte, nessuna esauriente. Perché sono un […]