Un’altra data piena di eventi storici.
1552: muore Francesco Saverio. Strana storia, la sua. Nato nel 1506, nobile spagnolo squattrinato, studente alla Sorbona, incontra Ignazio di Loyola e fonda nel 1534 la Compagnia di Gesù (riconosciuta dal papa 6 anni dopo). Nel 1540 viene inviato a evangelizzare le Indie orientali, e in particolare la Cina. Si trasferisce da Roma a Lisbona (e ci mette 3 mesi) e il 7 aprile 1541 (il giorno del suo 35° compleanno) salpa per l’Oriente, via Capo di buona speranza. Dopo 10 mesi è in Mozambico, dove si ferma alcuni mesi per convertire gli indigeni. Poi riparte per Goa, in India, dove arriva il 6 maggio 1542. Anche lì si ferma alcuni mesi, e poi parte per Capo Comorin, la terra dei pescatori di perle, per Sao Tomè e infine per la Malacca e Amboina. Lì conosce alcuni giapponesi e decide di cristianizzare il Giappone. Impresa non facile: gli europei non erano ammessi a terra. Il 15 agosto 1549 sbarca nel porto di Kagoshima, è accolto con favore, battezza il suo primo giapponese (Bernardo, che si farà gesuita) e cerca persino a incontrare l’imperatore (invano). Tornato a Goa, il suo sogno resta la Cina. Parte il giovedì santo del 1552, ma gli viene proibito di entrare legalmente in territorio cinese. Si ferma allora sull’isola di Sancian, dove un mercante gli ha promesso di introdurlo illegalmente. Ma, colpito da una febbre, muore senza aver coronato il suo sogno.
1721: Johann Sebastian Bach sposa la sua seconda moglie, Anna Magdalena Wilcken.
1967: Christiaan Barnard effettua il primo trapianto di cuore, all’ospedale Grote Schuur di Città del Capo, su Louis Washkansky, che sopravvive 18 giorni. Il donatore è una giovane donna (Denise Darvall), morta in un incidente stradale. L’operazione, durata 9 ore, vede impegnata un’équipe di oltre 30 persone. Il secondo trapiantato visse 19 mesi. Barnard era bello e divenne una star dei rotocalchi; visse anche da star, sposando una modella dopo l’altra. Per Boris, che era un ragazzo, il primo trapianto di cuore fu un’altra tappa della sua incrollabile fede nelle magnifiche sorti e progressive.