Ritmo

Dal De Mauro online:

1a successione regolare, periodica e cadenzata, scansione: il ritmo del cuore, respiratorio, il ritmo delle stagioni
1b per estensione: andamento, grado di frequenza o d’intensità di un fenomeno, di un’attività e sim.: il
ritmo delle nascite, delle vendite, di un lavoro, della produzione, il ritmo delle sequenze di un film
1c in medicina: cadenza funzionale dell’attività di un organo
2a in metrica: l’alternarsi regolare, secondo schemi prefissati, di sillabe lunghe e brevi nella metrica quantitativa e di atone e toniche nell’accentuativa, che contraddistingue dal punto di vista formale la prosa dalla poesia: il
ritmo dell’esametro e del pentametro
2b per estensione, in prosa: andamento generale di un periodo, di un intero paragrafo, di un testo ecc.: il
ritmo narrativo di un racconto | successione delle varie fasi e sequenze di un racconto: il ritmo serrato di un romanzo giallo
2c nella letteratura medievale: componimento poetico in volgare, con numero variabile di versi, che caratterizza il passaggio dalla metrica quantitativa a quella italiana accentuativa:
ritmo cassinese, laurenziano
3a in musica, l’organizzazione della durata delle note e delle pause;
ritmo binario, ternario: a seconda che il valore complessivo di una battuta sia di due o tre unità di tempo
3b in musica: la cadenza tipica degli elementi di una composizione che costituiscono l’accompagnamento:
ritmo di valzer, ritmo reggae, ritmo rock; andare a ritmo, seguire, tenere il ritmo: non perdere il tempo ballando
3c nella musica leggera: composizione in cui la componente ritmica prevale su quella melodica
4  nel linguaggio della critica architettonica: successione, scansione regolare e ordinata nello spazio di forme statiche, quali linee, elementi decorativi o architettonici, ecc.: il
ritmo simmetrico di un palazzo, il ritmo regolare di un colonnato
5 in sedimentologia: l’alternarsi regolare e ripetuto di due o più tipi lito-logici.

La parola ha la sua origine nella radice indoeuropea -ru, -sru, che contiene in sé l’idea di scorrere e che ci ha dato il verbo greco reo (“scorro”, per l’appunto, da cui diarrea, rinorrea, gonorrea…), ma anche rèuma e rima.

Mi piace pensare che due aspetti della poesia, ritmo e rima, siano così intimamente uniti.