Sousa Tavares, Miguel (2003). Equatore. Roma: Cavallo di ferro. 2006.

Il pregio principale di questo romanzo è di farci ricordare che esistono due isolette nell’Atlantico, Sao Tomè e Prìncipe, colonie portoghesi fino alla rivoluzione dei garofani e grandi produttrici di cacao, fino al boicottaggio inglese. Sono nel golfo di Guinea, al largo della Guinea Bissau (altra ex colonia portoghese), praticamente a cavallo dell’equatore.
Un’altra cosa che il libro ci fa ricordare è che la schiavitù non si misura (tanto) sulla sua definizione legale, quanto sulle condizioni di vita e di libertà degli sfruttati. Ce l’avevano già insegnato Marx, Fanon e i protagonisti della decolonizzazione, ma non è male ricordarsene ogni tanto e porsi qualche domanda sui fondamenti della globalizzazione.
Purtroppo le buone intenzioni non bastano a fare un buon romanzo. Questo, senza essere illeggibile, non è certo memorabile.

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