In un posto di lavoro (non il mio, credetemi), uno dei direttori ha affisso (o fatto affiggere) sul battente della sua porta un foglio di dimensione A3 (grosso modo 42 centimetri per 30) su cui campeggia la scritta a caratteri cubitali: IL DIRETTORE.
Sorge spontanea la domanda… anzi ne sorgono molte: l’ha scritto per sé o per gli altri? teme che non gli venga riconosciuto il ruolo? ha una bassa considerazione di sé? pensa o sa di non meritarsi quel posto? oppure semplicemente è una persona svagata, che senza un aiuto visibile non trova la strada per la sua stanza?
A seconda delle risposte, possiamo suggerire di aggiungere un poster con le sue sembianze e qualche insegna di status, o uno specchio; oppure di installare un sentiero luminoso (come quello che sugli aerei si dovrebbe accendere in caso di evacuazione – no, non voglio vedere come funziona veramente) con delle frecce che guidino alla stanza.
Sono curioso di sapere se qualcuno di voi conosce casi simili.
mercoledì, 18 aprile 2007 alle 9:25
Magari ha scritto (fatto scrivere) “Il direttore” perchè non poteva scrivere (far scrivere) direttamente “Il cavaliere nero”
giovedì, 19 aprile 2007 alle 9:41
Nel mio ufficio le regole di gerarchia sono precise e rigide. Intanto i nomi vengono messi dagli addetti agli allestimenti con corpo, contenitore eccetera scelti da loro. Nessuno ha il titolo di studio prima del nome, così non c’è problema di confronto, né la qualifica, ma l’arredamento della stanza indica il livello gerarchico. Così i direttori oltre ad avere più di una stanza e la segreteria contigua, sono gli unici a non avere la porta a vetri (opacizzati per altro) che hanno tutte le altre stanze. Poi c’è differenza nella scrivania, nella poltrona e nelle poltroncine degli ospiti. Quindi la gerarchia è indicata chiaramente ma con simboli di status e non con titoli. Per chi viene dall’esterno avviamente l’apparenza è di grande democrazia, ma noi sappiamo bene quando scatta il primo gradino (stanza singola) e via via gli altri. Se qualcuno si azzardasse a mettere un foglio sulla porta sarebbe zottato immediatamente.
giovedì, 19 aprile 2007 alle 12:20
sembrerebbe che questo direttore voglia innanzitutto farsi notare, essere protagonista di un ufficio dove dovrebbe regnare il rispetto dei ruoli, ma così si rischia di cadere nel ridicolo