Speravo che mulo avesse la stessa etimologia di molĕre (in fin dei conti si può mettere un mulo per far girare una macina, no?), ma pare che invece sia stato incorporato nel latino da una lingua mediterranea o medio-orientale, insieme alla “tecnologia” per fabbricarlo (il figlio, sterile, di un asino e di una cavalla; il figlio di un cavallo e di un’asina si chiama bardotto).
Ho appena scoperto che mulatto è un derivato di mulo, e quindi non è politically correct, equivalendo sostanzialmente a bastardo. La stessa origine (mulo come bastardo, e quindi ragazzo di strada, scavezzacollo) ha il termine dialettale triestino.