Non sapevo neppure che esistessero, fino a ieri. E oggi scopro che sono anche tassati! A quando l’accisa sulle flatulenze (vedi alla voce petardo)?
Il tutto ha a che fare con la raffinazione del petrolio greggio. Le raffinerie funzionano sulla base del principio della distillazione, e sono in pratica grandi alambicchi:
In una raffineria, si scalda progressivamente il greggio, che è essenzialmente una miscela di idrocarburi di diversa complessità (e quindi di diverso peso molecolare). Via via che la temperatura sale, i vapori delle diverse frazioni salgono lungo la colonna e vengono estratti per condensazione. Le frazioni più leggere sono già allo stato gassoso, e quindi salgono per prime e non condensano. Ecco i gas incondensabili: soprattutto idrogeno, metano ed etano.
La tassazione dei gas incondensabili è stata introdotta con il decreto-legge 24 novembre 1954, n. 1071 , convertito dalla legge 10 dicembre 1954, n. 1167 e legge 11 giugno 1959, n. 405 , concernenti “l’istituzione di una imposta di fabbricazione sui gas incondensabili delle raffinerie resi liquidi con la compressione”. Il gettito di quest’imposta si aggira intorno ai 40 milioni di euro al mese.
giovedì, 26 aprile 2007 alle 13:03
Allora si tratta di quello che chiamiamo GPL
giovedì, 26 aprile 2007 alle 15:52
Non proprio, il GPL è una miscela di butano e propano (entrambi gassosi). Qui ci sono idrogeno e metano (oltre a etano) che, penso, sono separati e usati diversamente (sul mercato sono chiaramente prodotti a sé). Anche l’etano è un gas. Gli idrocarburi hanno una struttura semplice e ripetitiva. Il metano ha un atomo di carbonio (tetravalente) e 4 di idrogeno (CH4), l’etano 2 di carbonie e 6 di idrogeno (C2H6), il propano (C3H8), il butano (C4H10), il pentano (C5H12), l’esano (C6H14) e così via.