Harry Potter e l’ordine della fenice (Harry Potter and the Order of the Phoenix), 2007, di David Yates, con Daniel Radcliffe.
Commenti telegrafici e a caldo, tanto oggi avrò molta concorrenza.
Più bello del libro, che era il più inutilmente lungo della saga.
Un sacco di filosofia tipo Guerre stellari, che mi sembra nel libro non ci fosse. Lato oscuro, guarda a quello che vi distingue non a quello che vi accomuna, guarda non alla diversità di indole ma di azioni, eccetera. Soltanto un esempio:
– (Sirius Black) You’re not a bad person. You’re a very good person, who bad things have happened to. You understand? Besides, the world isn’t split into good people and death eaters. We have all got both light and dark inside us. What matters is the power we chose to act on. That’s who we really are.
Forse per il pubblico americano si deve semplificare ulteriormente quello che era scritto per gli adolescenti britannici?
La scene più belle visivamente, quella dei fuochi d’artificio e, naturalmente la battaglia finale. A me è piaciuto particolarmente Voldemort che fa il surf in un’enorme palla d’acqua turbinosa. Anche se la battaglia tra maghi più bella di tutti i tempi è quella tra Merlino e Maga Magò nella Spada nella roccia.
Non l’ho trovato né in originale né in italiano, ma eccolo in francese e spagnolo!
Vi confesso che anche Boris odia il sole