Il 12 luglio 1690 l’armata franco-irlandese dei sostenitori di Giacomo II (già re d’Inghilterra, cattolico, deposto dal Parlamento nel 1688) e la coalizione protestante di Guglielmo III d’Orange (re d’Inghilterra su invito del Parlamento) si scontrarono sulle rive del fiume Boyne, vicino a Drogheda, in Irlanda. Dei 25.000 giacobiti ne restarono sul campo 1.500, insieme a 750 dei 36.000 guglielmiti.
La battaglia fu in realtà un episodio del tentativo di contenere l’espansionismo francese del Re Sole, sostenuto dal Vaticano, ma in Irlanda aveva un significato ben diverso. I cattolici irlandesi, spogliati da Cromwell delle terre, dei diritti civili e politici e della libertà religiosa, avevano riconquistato tutta l’Irlanda a eccezione delle contee settentrionali. La battaglia della Boyne fu la fine delle loro speranze.
Per questo, le sfilate protestanti che ogni anno celebrano la vittoria di Guglielmo III d’Orange sono vissute come una provocazione.
Tanto per placare gli animi, in Irlanda del nord è festa nazionale!
Già ieri sera sono stati accesi i tradizionali falò e oggi sono previste 18 marce orangiste, di cui la più imponente a Belfast (75.000 persone).
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