È quell’aggeggio (qualunque tipo di oggetto) che, senza avere una reale rilevanza in sé, è necessario per motivare le azioni di uno o più personaggi di un film, o per farne procedere la trama.
È un concetto centrale nel cinema di Hitchcock, ma molti altri autori e registi lo usano (ne sono un esempio la statuetta ne Il mistero del falco o il televisore nel romanzo di Wu Ming 54).
Secondo l’Oxford English Dictionary, il termine è stato inventato dallo stesso Hitchcock, che ne fece menzione la prima volta in una lezione alla Columbia University nel 1939: “[We] have a name in the studio, and we call it the ‘MacGuffin.’ It is the mechanical element that usually crops up in any story. In crook stories it is most always the necklace and in spy stories it is most always the papers.”
Ma la descrizione più nota è quella fornita nel noto libro-intervista di Truffaut:
Due viaggiatori si trovano in un treno in Inghilterra. L’uno dice all’altro: «Mi scusi signore, che cos’è quel bizzarro pacchetto che ha messo sul portabagagli? — Beh, è un MacGuffin. — E che cos’è un MacGuffin? — È un marchingegno che serve a catturare i leoni sulle montagne scozzesi. — Ma sulle montagne scozzesi non ci sono leoni! — Allora non esiste neppure il MacGuffin!».
giovedì, 10 gennaio 2008 alle 8:27
Tipo il sarchiapone insomma? http://www.youtube.com/watch?v=sm-a8Xm1oMU
giovedì, 10 gennaio 2008 alle 8:54
La gamba ingessata di James Stewart in “Rear window”;
lunedì, 22 luglio 2013 alle 16:40
[…] i jinn che si collocano nella creazione come stadio intermedio tra gli angeli e gli umani. Il MacGuffin che collega tutti questi mondi (come direbbe Hitchcock) è un libro leggendario, i Mille e un […]
lunedì, 26 agosto 2019 alle 19:14
[…] presente nello stesso Stevenson, che fa di Long John Silver il deus ex machina del romanzo, il MacGuffin che, comparendo e scomparendo, scandisce l’evolversi della trama. Nell’Isola del tesoro […]